giovedì 26 marzo 2009

Se fossi una tatuatrice

Le cinque cose che mi rifiuterei di tatuare, anche se mi pagassero mille milioni di miliardi ( dalla posizione 5 alla 1...così c'è più suspans)

  • 5. Colosseo, gladiatore & co.
  • 4. loghi in genere (Mc Donald's, Nike...) ...sì, sì c'è gente che se li fa!
  • 3. data di nascita dei figli in numeri romani
  • 2. scritte in altre lingue di cui non conosco il significato ( per la serie "Bello! che c'è scritto?" "E' il mio nome in giapponese" e poi finalmente conosci un giapponese che ti chiede "Perchè ti sei fatto tatuare la scritta'bibite e panini' sul braccio?")
  • 1. il micro delfino sulla spalla




sabato 21 marzo 2009

Ciao Adrià...

INTERIOR

In punta di cuore
Sto

Sulla punta del cuore 
Mi appisolo

Attenta a non cadere
Dall'emozione di esserci

(A.Simeone)

venerdì 13 marzo 2009

A spasso per Garbatella





Se fossi stata una brava fotografa...avrei fatto una personale sulle finestre di Roma...invece scatto foto a casaccio ( e mi lancio nella modalità manuale) sognando la locandina di Blow Up ;-)




mercoledì 11 marzo 2009

Accorrete accorrete



The Chinese Casino
live opening for Roses Kings Castles (Adam Ficek from Babyshambles)

domenica 15 marzo @ Piper
via tagliamento, 9, Roma ore 22.00

ingresso a sottoscrizione

NON AVETE ANCORA SCARICATO I LORO PEZZI DA MYSPACE????

Nella maledetta mattinata di lavoro

Top five delle cose che mi mandano avanti senza disperare:
  1. Il caffè di mezza mattina
  2. la macchinetta fotografica che mi aspetta per fare scatti a Garbatella ( ma che uscirà fuori?)
  3. il cinema stasera
  4. domani diventerò ricca
  5. mi si sono allungate le coscie di 20 centimetri
Passo la palla

martedì 10 marzo 2009

Il mio alter ego intonato

Se fossi stata una concorrente di X Factor ( e non facciamo i finti snob che certi programmi non li guardano, perchè...almeno a X Factor i concorrenti cantano, sanno fare qualcosa...) avrei cantato le seguenti canzoni:
  • At my most beautiful (R.E.M.);
  • Il cielo in una stanza ( Gino Paoli);
  • Steal my kisses ( Ben Harper);
  • Luce ( Elisa)...si chiamava così?;
  • The heart of saturday (Tom Waits);
  • Take me out ( Franz Ferdinand).
E poi avrei aspettato di diventare famosa per dire finalmente a Simona Ventura che non è credibile quando dice che lei "ho scelto questa canzone, perchè secondo me è molto importante in una società dove sembra che apparire sia meglio di essere"....Vergogna!!!!!!!!!

giovedì 5 marzo 2009

Eppure manca

Dove sta?
Che fa?
Perchè non torna?
Come faccio io?

Proprio non mi piace

Una cosa che proprio non mi piace fare è svuotare la cassetta della posta.  A voi?...ma quanto può essere pesante??? Se entrando nel portone di casa, l'occhio destro mi cade velocemente sull'angolo in basso delle cassette postali del palazzo, dove appunto è collocata la mia di me medesima, e se in questo sguardo fugace il mio occhio intravede della carta dietro il vetrino annunciatore...bè..allora molto elegantemente io distolgo lo sguardo, procedo verso l'ascensore ( a volte dico pure ad alta voce " no, no, non ci penso proprio...") e spero che il mio dolce consorte risolva la cosa prima di me.
Peccato che sul suo mazzo di chiavi, quella della cassetta non ci sia...
E qundi, inesorabile, dopo un tot di giorni di ammucchio mi tocca, ma che sarà? pessimismo cronico che mi fa temere sempre cattive notizie? Idiosincrasia verso le bollette?...
Aiutatemi a risolvere questa fobia, scrivetemi tante cartoline di saluti :-)

mercoledì 4 marzo 2009

Sono Lollo e me ne vanto!

Quello che vedete qui accanto è Lollo, placido micione che cerca ovviamente una casa, piena di affetto e senza cani.
Non avessi il marito super allergico avrei già provveduto (anche se povera Bice è insostituibbbole...anche perchè era canetta...).
Diffondete la notizia, regalate un gatto per Pasqua, per la festa della donna, della mamma, ecc...
Potete contattare la persona che si sta occuopando di Lollo (Loredana) al seguente indirizzo e-mail: 200869@libero.it.

martedì 3 marzo 2009

Se fossi stata

Se fossi stata un'assistente di volo, mi sarei fatta crescere i capelli moooolto lunghi e avrei fatto sfoggio dei migliori chignon sulla piazza. Almeno per darmi un tocco di differenza, sarei stata l'assitente di volo più bassa della storia, è vero, però non è così che sarei passata alla storia ( perchè sarei passata alla storia), ma grazie ai miei chignon(s) fantastici ...poco importa se chignon(s) vedovili come quelli delle passerelle p/e 2009 di Yamamoto o quelli frisettati di Dior....io sarei diventata per tutti  "quella degli chinon(s)".
Se fossi stata un'assistente di volo e mi avessero quindi obbligato a mettere quelle calze 300 den che indossano quelle povere disgraziate avrei approfittato della cosa per coltivare una discreta peluria sulle gambe, per la serie risparmio un pò sulla ceretta.
Ma soprattutto, se fossi stata un'assistente di volo, mi sarei fatta fare dei bigliettini da visita a forma di aereo con il mio nome e cognome scritto sul fianco del velivolo ( si dice così?) al posto del nome della compagnia.

Cose serie: quello che mi preoccupa di questo paese

Parliamo di informazione, oggi due cose in particolare hanno destato la mia preoccupazione.

La prima. Siamo a “La vita in diretta” di oggi 3 marzo 2009 (sì, lo, è come sparare sulla Croce Rossa) e mandano in onda questo accuratissimo servizio che narra le 17 operazioni chirurgiche a cui una giovane donna italiana si è sottoposta negli ultimi 10 anni. Sorvolo sulla valutazione del risultato che mostra una donna piacevole – certamente – ma non certo meravigliosa come tutti i soldi spesi farebbero supporre, quello che mi lascia veramente attonita è il piglio giornalistico con cui l’inviata stile Silvana/Paola Cortellesi incalza sulla protagonista circa le motivazioni che l’hanno indotta a queste scelte (complimenti al retruitment della trasmissione).

La protagonista propina allora la sua risposta preconfezionata, recitata con la stessa intensità con cui alcune capita di vedere molte subrette leggere i testi delle televendite, sulla sua infanzia difficile e il rapporto con il padre che avrebbe voluto un maschio (ma allora era meglio Lady Oscar!) da cui è derivata una sua “ansia sociale”, così la chiama, che è alla base di tutto.Si mostra in bikini illustrando dal vivo i punti del corpo in cui ha subito interventi, serena come una pasqua parla dell’attrice americana che ha preso a modello: Pamela Anderson (americana ok, attrice boh) che le è sembrata “vincente, sportiva” e quindi da prendere assolutamente come punto di riferimento. I soldi spesi provengono in parte da un’eredità (il padre padrone?) e in parte dal suo lavoro di piccola imprenditrice. Se non avesse avuto i soldi , dice, si sarebbe buttata via, sposata col primo che capita e avrebbe vissuto una vita da repressa.

Il conduttore azzarda un’ipotesi di patologia nel suo comportamento, che lei accoglie – sempre serenamente e con la stessa faccia paralizzata pronta per i flash – ma spiega che lei ama apparire e preferisce fare queste cose piuttosto che buttarsi via, sposare il primo che capita bla bla bla.

Ergo le alternative per una giovane donna italiana sono due: arricchire chirurghi estetici covando una depressione oppure buttarsi via e vivere una vita da repressa. E dire che le foto che la ritraevano nei veri “prima dell’intervento” sono foto di una ragazza normalissima, come ne conosco molte che sono persone belle ed hanno vite appaganti.

Il servizio è finito, si passa al successivo. Non c’è analisi critica, non c’è tentativo di spiegare che i traumi dell’infanzia forse si posso affrontare in un modo più sostanziale, non c’è negazione di nulla di quanto è stato detto, cioè di una serie di bestemmie.

Quante persone guardano La vita in diretta? Molte, credo. Quante di queste riescono a prendere un minimo le distanze da quanto proposto? Non lo so. Quante prendono a loro volta questa giovane donna a modello per risolvere le loro “ansie sociali”? Temo molte. Si tratta di pubblico servizio? Cioè di un servizio teso a servire il bene comune, l’avanzamento civile e culturale del paese? Certamente no.

 

La seconda. Incontro una vecchia conoscenza che lavora nel settore del trasporto aereo che mi racconta di come il sindacato degli assistenti di volo ( o piloti?..non ricordo) abbia tentato durante il periodo della ribalta mediatica del caso Alitalia di acquistare una pagina di un quotidiano per spiegare alcune cose, chiarire punti essenziali affinchè la pubblica opinione potesse – appunto – farsi un’opinione e di come il tentativo sia stato magistralmente insabbiato. Niente di fatto. L’unica versione è quella, confusa e contraddittoria, a cui abbiamo assistito. Mi racconta anche che tre assistenti di volo si sono suicidati da quando è iniziata la vicenda Alitalia. Chi lo sapeva? Chi lo sa? Forse non sono stata attenta alle notizie, io lo ignoravo.

Non so se sarei stata d’accordo con le eventuali posizioni pubblicate dal sindacato su una pagina di giornale, non so se esiste un rapporto diretto di causa effetto tra i licenziamenti e le morti di quelle persone. Certamente so che preferirei si potessero ascoltare più campane, preferirei che tutti avessero accesso all’informazione e che questa fosse gestita, per quanto possibile, da professionisti competenti  impegnati per il bene comune, consapevoli delle conseguenze che il loro lavoro ha  sulle opinioni e sui comportamenti delle persone. É ancora così nel nostro paese? A me pare di no.

E questo mi preoccupa.